Oggi vogliamo parlarvi di alcune pratiche relazionali, anche di natura sessuale, che potremmo definire borderline, non tanto perché siano estreme in sé, ma perché vengono praticate all’interno di nicchie estremamente ridotte di persone dette Fandom. Persone che hanno delle manie, che adorano dei feticci molto particolari, dagli alberi, ai peluche, solo per fare qualche esempio di quelle che in termini tecnici vengono definite parafilie.
Cosa sono le parafilie?
Con il termine parafilie si fa riferimento ad una categoria piuttosto ampia di pratiche erotiche e/o sessuali non convenzionali. Comportamenti che gli anglofoni definiscono ‘weird’, strani, ma che non per questo si manifestano a livello problematico o di disturbo. Le parafilie, al di là del concetto di giusto e sbagliato, sono semplicemente dei comportamenti diversi.
Patiti del voyeurismo, amanti del fetish, praticanti del bondage, sadomasochisti, giusto per far riferimento ad alcune parafilie più ‘comuni’.
Yiff, murrsuits, furry sex e plushophilia: tutte le sfaccettature di un fenomeno in crescita
BERLIN, GERMANY – AUGUST 18 2016 Eurofurence furries gathering (Photo by Carsten Koall/Getty Images)Ma c’è anche chi si eccita con i peluche, i pupazzi di pezza, oppure chi passa il weekend travestendosi da fantastico animaletto, per ritrovarsi tutto eccitato nel bosco insieme ad altri simili. Questa nicchia è quella degli amanti dei pupazzi, della plushophilia, ovvero coloro che praticano l’adorazione dei plushies, i piccoli peluche che rappresentano animaletti fantastici. Questa nicchia di persone ama vedere cartoni animati, spesso anime giapponesi, di furry sex, ovvero di sesso tra animali antropomorfi, con caratteristiche umane. In sessuologia questi ‘appetiti sessuali’ si chiamano Autozoofilia che in sostanza consiste nell’immaginare, durante l’atto sessuale, di essere un animale. Per indicare questo mondo si può utilizzare anche il termine Yiff, con cui si intende in genere il sesso tra animali antropomorfi. I costumi indossati da queste persone si chiamano furrsuits, mentre le pratiche sessuali prendono il nome di murrsuit.
In realtà la questione di fondo non riguarda tanto i termini in sé, quanto la predisposizione all’interno dei membri di queste stesse comunità. In generale la comunità più ampia è quella del furry fandom, persone “normali” che si travestono con peluche e si ritrovano ciclicamente per raduni e incontri in cui non ci si scambia niente di più che alcune carezze, piccole prese e pacche sulle spalle. Questa comunità non vede proprio di buon occhio quella dei murrsuits, coloro che praticano sesso in peluche all’interno dei cosiddetti yiff party.
Cosa sono i Yiff Party?
Nei forum dedicati su internet si organizzano gli incontri a tema Yiff. Ci sono delle stanze predisposte dove le persone travestite da animaletti si spingono fino ad avere veri e propri rapporti sessuali. Dentro ad ogni stanza il numero complessivo di partecipanti può variare. Si va da alcuni amici ad un grande gruppo di furie. Spesso il proprietario di casa lascia liberi i partecipanti, ma in alcuni casi vengono imposti alcuni limiti. Ogni partecipante non può avere più di un ospite con sé.
Si tratta quindi, nella maggior parte dei casi, di coppie formate da un uomo e una donna.
La selezione dei partecipanti ai yiff party avviene comunque già in fase iniziale. La voce si sparge all’interno di reti private e alle persone invitate a partecipare viene garantito l’anonimato e la massima riservatezza. All’interno dei forum, delle chat di gruppo e dei gruppi Whatsapp, i furries si ritrovano e si conoscono per prepararsi al meglio agli incontri.
Ma come funzionano questi eventi?
La prima cosa da fare è procurarsi il peluche. Sul mercato ce ne sono molti, meglio però evitare quelli low-cost. Devono essere traspiranti e comodi, vista la durata di svolgimento di questi raduni. Anche se nella maggior parte dei casi gli incontri sessuali si svolgono solo nelle stanze private su invito, il leitmotiv degli incontri è quello di toccarsi e stropicciarsi proprio come si fa con i peluche. Si comincia arrivando all’evento e iscrivendosi ad una stanza. Si entra e si comincia ad interagire, si scambiano chiacchiere e poi si visitano gli allestimenti. Di solito ci sono pannelli e monitor, ognuno dedicato a tematiche prestabilite. Poi si beve, si cena e si sta insieme. Gli incontri e gli stropicciamenti si susseguono, ma, certo, a tutto c’è un limite. Un animaletto che non vuole essere troppo stropicciato può farlo subito capire incrociando le braccia o respingendo direttamente gli assalti.