Un nuovo caso Lorena Bobbit è scoppiato nei giorni scorsi. Solo che essendo avvenuto in India dalle nostre parti non se ne parla molto. Una donna indiana molto giovane taglia il pene ad un santone indù che per cinque lunghissimi anni ha perpetrato ogni sorta di abuso sessuale su di lei.
La notizia è stata diffusa con un dispaccio della polizia di Thiruvananthapuram, la capitale dello stato del Kerala. L’uomo, un santone che si autodefinisce guaritore a livello spirituale, si chiama Gangeshananda Theerthapada ed ha 54 anni. Oggi le sue condizioni di salute sono buone, dopo che ha subito un intervento rapidissimo di ricostruzione.
La ragazza di 24 anni è una studentessa di legge, ma con il suo gesto ha fatto capire a tutti che nella penisola indiana la legge non si rispetta. Ieri è stata vista correre per strada con le mani insanguinate da un agente di nome Kumar G Sparjan che l’ha fermata ed aiutata.
L’aspetto positivo della vicenda è che forse per la prima volta il gesto della giovane è stato elogiato anche dall’opinione pubblica. Non dobbiamo infatti dimenticarci che l’India è un paese fortemente maschilista, dove i diritti delle donne vengono quotidianamente calpestati. Spesso in passato si è assistito a stupri di gruppo che restavano impuniti, perché nemmeno denunciati.
La cosa assurda è che i genitori della ragazza, che vivono con lei nella stessa casa, non erano a conoscenza di nulla, perché erano ammaliati, avevano una fiducia cieca nei confronti del santone.
La ragazza ha atteso a lungo prima di compiere la sua vendetta. Poi, ieri, ha nascosto un coltello ben affilato sotto il cuscino, nella stanza dove l’infame guru era solito stuprarla a varie ore del giorno.
Adesso la parola passa al tribunale. L’anno scorso, un prete è stato condannato a ben quarant’anni anni di carcere per aver violentato una ragazza di appena 12 anni.