Continua il racconto della signora Duprè, donna matura sexy e provocante che trascorre lunghe serate tutta sola in casa. Qui la prima puntata, per chi se la fosse persa.
Racconto erotico di fantasia
La settimana successiva accadde un fatto insperato e totalmente al di fuori di ogni mia previsione. Avevo passato l’esame e con Marco e Luca, avevamo deciso di festeggiare con pizza e birra. Una serata tranquilla tra amici infra settimana. Quella sera dissi ciao alla signora Duprè promettendole di tornare il giorno dopo, puntuale alla solita ora, dalla mia solita postazione. Marco doveva passare a prendermi alle sette, alle sette meno dieci uscii di casa e lo attesi sul vialetto. Non fecero in tempo a trascorrere 5 minuti che il cellulare suonò. Era un messaggio di Marco, gli si era fusa la macchina. Il suo catorcio non dava segni di vita. Avrebbe chiamato Luca, dicendogli di passare lui a prendermi. Si trattava di pazientare ancora qualche minuto. In quel momento, un’auto nera mi sparò i suoi fanali in faccia, poi svoltò a destra e parcheggiò nel cortile di fronte. Era la signora Duprè! Puntuale come sempre.
Il cuore prese a battere più forte, pompava sangue dritto nella testa e io non capivo più nulla. Sarei potuto tornare in casa a guardarla mentre aspettavo Luca, tanto per ingannare l’attesa. Ma in quel momento, una sagoma scura scese dall’auto e invece che entrare in casa, venne nella direzione opposta, verso il cancello ancora aperto, verso di me.
- Stefano! – era la sua voce che aveva pronunciato il mio nome? – Ti chiami così, giusto? –
La signora Duprè era proprio davanti a me. Lei in carne ed ossa, senza due lenti a separarci. I capelli morbidi sciolti, l’impermeabile, il rossetto leggermente sbavato.
- Come conosce il mio nome? – balbettai. Fu l’unica cosa che riuscii a dire. Proprio ora che la signora Duprè mi stava parlando riuscii soltanto a fare una stupida domanda!
- Tua madre… è molto orgogliosa di te. Studi medicina se non ricordo male – disse strizzando l’occhio con fare complice.
Chissà cos’altro aveva detto mia madre, con quella linguaccia lunga che si ritrovava. Adesso la signora Duprè pensava che io fossi un cocco di mamma, uno di quelli che a vent’anni suonati vivono ancora in casa, e che dipendono in tutto e per tutto dai loro genitori. Volevo indagare su cosa sapesse, ma venni anticipato.
- Ti va di entrare? O aspetti qualcuno? – chiese dal nulla lei.
Diceva proprio a me? Ero incredulo. La signora Duprè che spiavo segretamente da mesi, mi invitava ad entrare a casa sua! Ero troppo sbalordito per rispondere.
- Non ti preoccupare se hai un impegno, non volevo… è che questa sera sono da sola a casa e avrei gradito un po’ di compagnia. Sai, sono un’ottima cuoca! – sorrise imbarazzata. La signora Duprè imbarazzata? Possibile?
- Non ho nessun impegno – mi affrettai a dire. – Sono libero, liberissimo. –
Lei sorrise con fare materno. Doveva pensare che fossi tenero. Mi odiai per la mia insicurezza e la seguii lungo il viale, fino all’ingresso, dentro casa. Proprio quella casa, che conoscevo come la mia, teatro dei miei sogni erotici notturni, ma anche diurni. Appena entrati, la signora Duprè si tolse l’impermeabile e mi aiutò a levarmi la giacca, poi andammo in soggiorno e mi offrì un bicchiere di vino rosso. Mentre portavo il bicchiere alla bocca, gli occhi mi caddero involontariamente sul suo decolté. Tra la scollatura della camicetta nera intravidi la curva dei seni, doveva essere morbido appoggiarvi la testa, al solo pensiero mi girò il capo e un brivido mi salì lungo la schiena. “Calmati!” mi dissi e, per scacciare la tempesta ormonale che avevo dentro, scrollai le spalle.
- Tutto bene? – chiese con voce dolce mentre posò il bicchiere sul tavolo e si accomodò sul divano.
Non sapevo cosa aspettarmi…. continua
Il racconto erotico della signora Drupè, donna matura e sensuale continua, non perderti la prossima puntata! Come andrà a finire? Scrivi su www.piuincontri.com le tue impressioni. Anche a voi piacciono i racconti erotici di donne mature?