Ecco il nuovo racconto erotico di www.piuincontri.com, la protagonista è una favolosa escort di Torino, si chiama Martina, buona lettura!
– Ti piace? – chiese lei facendomi scivolare un cubetto di ghiaccio sul petto. Sentii un brivido. Un rivolo di acqua corse fino ai boxer inumidendo l’elastico.
Martina si mise in bocca il ghiaccio, lo ciucciò con gusto, passò le estremità sulla lingua e poi me lo fece assaggiare passandomelo con la bocca.
Martina era una escort di Torino che avevo conosciuto in un night della città. Quando la vidi, si stava rilassando, guardando una spogliarellista e sorseggiando un gin tonic. Rimasi subito colpito dalla sua bellezza. Piccola e ben fatta, con una cascata di capelli corvini e la bocca a cuore. Mi sedetti accanto a lei e iniziai a fissare le sue tette strizzate in un corpetto tutto lacci e stecche. Lei non si scompose, mi sorrise e mi chiese: – vuoi fare sesso? –
– Sei una escort? – domandai di rimando.
– Sì, ma questa è la mia serata libera e ho voglia di fare sesso. Sono eccitata. Guardare le altre donne che si spogliano, mi eccita. –
Martina non era timida. – Una escort di Torino non può permettersi di esserlo – mi disse quando glielo feci notare. Fu allora che mi sbottonò la camicia, prese un cubetto di ghiaccio e lo fece passare sul petto. No, non c’era traccia di timidezza nel suo gesto.
Si accostò al mio orecchio e mi disse senza mezzi termini di infilarle una mano sotto la gonna. Lo feci, guardandomi attorno. La sala era buia e nessuno sembrava fare caso a noi. Tutti gli avventori erano concentrati sulla spogliarellista che si dimenava sul palco. La escort aprì le gambe per lasciarmi arrivare fino in fondo. Quando giunsi alla meta, sfiorai la pelle morbida e liscia. Martina sorrise maliziosa. L’adrenalina era salita a mille e il cuore batteva all’impazzata. Feci un profondo respiro e poi continuai l’esplorazione. La escort aprì ancora di più le gambe, così che le sue labbra si dischiusero leggermente lasciandomi lo spazio per infilarmi con l’indice.
Là dentro era umido e caldo. Mi mossi lentamente trovando il clitoride e pizzicandolo leggermente. Martina soffocò un gemito. Proseguii, ci stavo prendendo gusto e mi stavo eccitando, non avevo intenzione di lasciarla andare. Mi insinuai più a fondo, muovendomi su e giù. La escort era fradicia e mi rendeva più agevole scivolare dentro e fuori di lei. Martina iniziò ad agitarsi, ansimava nell’oscurità e sembrava essersi dimenticata della gente che la circondava. Aveva gli occhi socchiusi e la testa leggermente reclinata all’indietro.
Quando tolsi la mano emise un gemito soffocato. Mi prese il dito e lo ciucciò con gusto.
– Ti sei meritato una notte indimenticabile di sesso sfrenato – mi disse alzandosi e trascinandomi con sé fuori dal locale. La nottata fu all’altezza delle aspettative, trascorremmo ore lascive piene di godimento nel suo appartamento. Alla mattina la salutai e presi un taxi. Chissà se ci saremmo mai rincontrati.
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