Fa parte delle tecniche Ayurvediche, il massaggio Pindasweda, che oltre al nome bizzarro, ha una tecnica di esecuzione alquanto singolare. Per questa pratica vengono, infatti, impiegati dei fagottini contenenti erbe indiane sminuzzate e imbevute di olio caldo. In alcuni centri massaggi italiani, soprattutto nel Trentino Alto-Adige, è sperimentabile la versione europea, in cui al posto delle erbe indiane vengono impiegati preparati nostrani.
Le piante hanno proprietà lenitive e anti-infiammatorie, così questa tecnica è utile per dare sollievo, rigenerare la schiena affaticata. Viene utilizzato in casi di dolore, stiramento e fatica. L’olio caldo serve a distendere i muscoli contratti e allo stesso tempo, le erbe rilassano e disinfiammano, svolgendo una vera e propria azione analgesica sulla schiena. Il massaggio si rivela estremamente efficacie oltre che rilassante e piacevole.
Per il rivestimento dei tamponi viene impiegata una fibra naturale, come seta o cotone, di solito morbida per evitare uno sfregamento fastidioso sulla cute. Le frizioni vigorose aiutano la pulizia della pelle e l’eliminazione delle tossine.
Le erbe impiegate per questa tecnica crescono spontaneamente nei prati, negli orti e nei giardini e sono la malva, la camomilla, il biancospino, la calendula, la lavanda, il tiglio e il rosmarino. Il trattamento si conclude, poi, con un bagno caldo.
Racconto Pubblicato da Tania