Ormai su Istagram proliferano “maestre”, le sex influencer che spiegano nei dettagli come, quando e perché farlo, le ultime tendenze, gli accessori e finanche gli aggeggia da acquistare per godere del buon sesso. Non solo, ti inondano di domande che violano la privacy (dal banale “quali sono i posti più strani dove hai fatto sesso?” a molto di più) e istigano al “famolo strabo” di verdoniana memoria. Il tutto spingendo all’esagerazione, all’ostentare sé stessi e i propri gusti sessuali, per non parlare delle abitudini.
Il sesso ai tempo delle sex influencer.
La cosa curiosa è che i guru del sesso non sono più gli uomini. Altro che Casanova d’un tempo. Adesso un maschio che ti “spiega” e spinge a fare sesso in un certo modo è considerato malato, pervertito. Sono tutte donne, tutte sex influencer. Esibizionismo e moralismo in altalena. Corredati da immagini sempre più esplicite di parti del corpo e atti sessuali.
Il problema è che il confine con la volgarità e finanche la banalità è sempre sottilissimo, in questo caso ancora di più. Quando poi leggi una frase come “lo stealhing, togliere il condom senza il consenso della partner, è una nuova violenza sessuale” a fianco la foto di una donna sorridente, beh, ti cadono le braccia.
Eppure moltissime persone trovano queste pagine su social molto rassicuranti. Forse perché l’ansia da prestazione e la paura di non saper fare goderne il partner (fisso o occasionale che sia) si stanno sempre più appropriando delle persone in quest’epoca. Figuriamoci in questa emergenza sanitaria da Coronavirus.