Più Incontri riprende il ciclo dei suoi racconti erotici. Ecco la prima parte de: “la cougar con l’impermeabile”. Una bella e avvenente donna matura che ama divertirsi e stuzzicare gli sconosciuti.
Aveva quasi 40 anni. 39 e dieci mesi per la precisione. Quei due mesi di avanzo valevano come il diamante che le brillava sull’anulare sinistro.
Lo tolse e lo lasciò scivolare nella tasca interna della borsa. Era l’ora. Non aveva bisogno di guardare l’orologio, ormai il suo corpo lo sentiva quando arrivava il momento. Ogni cellula del suo corpo prendeva a vibrare e pulsare. Era il bisogno di evadere quello che sentiva crescere dentro. Così, puntuale, non aveva mai sgarrato una volta, alle sei spegneva il suo computer, andava in bagno a cambiarsi e usciva salutando con un sorriso la segretaria. Aspettava il momento giusto per recarsi alla toilette. Se c’era qualche collega, aspettava cinque minuti prima di entrare. Poi sgattaiolava verso il wc più lontano dalla porta e si chiudeva dentro. Via i vestiti finalmente. Indumenti noiosi e falsi che non dicevano niente di lei, del suo corpo e di quello che le stava accadendo. Si spogliò con urgenza. Restò nuda come mamma l’aveva messa al mondo. Si prese un momento per contemplare il suo fisico dall’alto dei tacchi, le gambe slanciate e ancora toniche, il ventre piatto, i seni prorompenti e il culo tondo quanto basta. Poi si infilò l’impermeabile e uscì.
L’aria di ottobre era piacevolmente fresca. Mentre camminava a passo svelto per la strada, le si infilava lasciva da sotto l’impermeabile e saliva accarezzandole il ventre. Era eccitata.
Provava un senso di trasgressione e libertà ad andare in giro così per la strada. Quel leggero tocco la mandava su di giri.
Poco più avanti c’era una fermata dei taxi. Uno sostava in attesa di raccogliere un passeggero. All’improvviso, decise di mandare a monte i suoi piani per la sera e di divertirsi un po’. Aprì leggermente l’impermeabile, mostrando generosamente lo scollo. Quindi entrò nel taxi con decisione.
- Corso … al 15, per favore – disse regolando il tono della voce su una frequenza bassa e calda.
Notò che l’autista la stava guardando dallo specchietto frontale. Un lungo momento in cui si sentì scannerizzata. Decise di concedersi un sorriso compiaciuto. Finalmente accese il motore e partì. Si immise sul viale imbottigliato nel traffico. L’attesa sarebbe stata più lunga del previsto, pensò. Perfetto! Il suo piacere non poteva che crescere. Era sempre più eccitata e divertita. Avrebbe avuto tutto il tempo che voleva per giocare.
Lei adorava giocare. Andava matta a stuzzicare gli uomini ignari. Lo scrutò meglio. Era giovane. Avrà avuto al massimo venticinque anni. Muscoloso, ben piazzato, con capelli e barba ben rasati, proprio come piacevano a lei. Nonostante fosse ottobre, portava una maglietta a maniche corte, che metteva in risalto due bicipiti perfettamente delineati. Una goduria!… continua…
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