L’erotismo, una escort e la nostra storia
Ti è mai capitato di trovarti coinvolto, quasi risucchiato in una bellissima storia e non volerne uscire per nessun motivo? A me sì e adesso ti voglio raccontare com’è andata. La colpa di tutto è di Lara, una fantastica escort di Torino! Lara è un gran bel pezzo di f…emmina che sfrutta le proprie “qualità” lavorando a Torino come escort. Ma la colpa (o meglio la bellezza) di questa storia non è solo sua; è vero mi trovo a strisciare sui gomiti e ad essere coinvolto fino al collo, ma l’erotismo che scatena questa ragazza e che si è insinuato nella nostra storia è veramente impagabile. Forse mi sono lasciato trascinare, senza vedere quello che mi stava accadendo, ma era ed è tutto molto bello, tutto così perfetto, che ho paura di dire che la nostra storia erotica è fin troppo perfetto in fin dei conti. La prima volta che ho visto Lara, pensavo di avere a che fare con una semplice accompagnatrice, bella sì ma in fondo conosciuta solo per fare sesso. E infatti ci ho fatto sesso… ma fin da subito ed è stato come assistere all’esplosione di una supernova. Certo sapevo che era una professionista, ma, proprio per questo, pensavo ad un incontro frettoloso, che avrebbe al massimo soddisfatto me ma che non la avrebbe coinvolta in alcun modo. Ancora non sapevo che una escort è anche una donna che sa usare le armi della seduzione, ma che ne può essere colpita anche lei dall’erotismo maschile che un uomo è capace di esprimere. Tutto quello che sapevo era che su di lei era che era la donna più affascinante che avessi mai visto. Mi ricordo ancora il nostro primo incontro a Torino, come si avvicinò a me durante una festa, l’ennesima a cui partecipavo. Sentii il suo respiro delicato sul collo. – Ti stai annoiando? – mi chiese e poi la sua mano si insinuò sotto la giacca a sfiorarmi il fianco. La prima reazione fu quella di scostarmi, per paura che fosse una ladra o una borseggiatrice; non la vedevo, era una presenza invisibile alle mie spalle. Mi voltai di scatto e per poco le nostre labbra non si sfiorarono. Eravamo a pochi centimetri e tutto quello che riuscii a vedere furono i suoi occhi blu notte, due zaffiri che brillavano, un sorso di Mediterraneo nel cuore. – Sai di buono – disse. Feci un passo indietro per guardarla meglio e apparve una cascata di capelli neri setosi e un decolté generoso e invitante. Contrasse le labbra in un accenno di sorriso, mordendosi quello inferiore, mentre i suoi occhi sembravano chiedermi che cosa ci facessi lì. Uscimmo a fare due passi nel parco, lei fu misteriosa, non mi raccontò quasi nulla di sé, invece, fece molte domande su di me ed io all’epoca ero così vanitoso da non farmi venire dubbi. Per fare colpo non feci sconto, raccontai ogni particolare, mi misi in mostra e caddi nella sua trappola. Lei, senza perdere tempo, mi trascinò in una stanza appartata: ricordo vagamente un grande divano grigio, le pareti chiare, pochi mobili, ma una bottiglia di spumante da stappare. Bevemmo alla nostra salute, poi Lara si spogliò in modo voluttuoso, rendendosi sempre più affascinante e desiderabile. Indossava un corsetto in pizzo e delle calze autoreggenti che le fasciavano le sue lunghe gambe affusolate. Mi tolse i vestiti mentre io la osservavo seduto sul divano. Aveva un seno sodo che facevano venire l’acquolina in bocca. La cinsi con il braccio e la baciai, sembrava che volessi mangiarmela. Lara era morbida e sinuosa, si muoveva su di me come una gatta, mi baciò il collo e poi scese più sotto e io non riuscii a trattenere un gemito. Lo succhiava come se non ci fosse un domani, ma quando fui sul punto di venire si fermò! In quel momento la maledissi ma lei si scostò e si aprì il corsetto: i seni sodi esplosero. Iniziai ad esplorarla, le baciai su tutto il corpo, le tette, il ventre, le gambe e poi immersi la testa tra le sue cosce calde. La esplorai dando fondo a tutto il mio erotismo maschile e Lara gemette. Quando fu tutta bagnata, la penetrai e presi a muovermi dentro di lei con ritmo crescente. Lara urlava di piacere e alla fine e quando venne, io non fui da meno …. restammo entrambi distesi sul divano abbracciati. Non pensavo che l’avrei rivista. Invece, quello fu solo l’inizio dell’incontro di una donna dal grande erotismo femminile con me, un uomo che non sapeva di poter fare affidamento su un grande erotismo maschile. Sono ormai passati cinque anni da quando io e Lara ci siamo conosciuti e abbiamo incominciato ad incontrarci per fare sesso in modo sempre più erotico. Allora ero un giovane imberbe sulla trentina, pieno di sogni e progetti e che pensava che bastasse cercare una qualsiasi accompagnatrice su un sito del tipo “donna cerca uomo” per conquistare la mia dose di erotismo. Pensavo di poter conquistare il mondo, ma mi sbagliavo! Poi le cose hanno preso una piega diversa. Frequentavo i locali più alla moda di Torino, le feste più esclusive, a caccia delle persone giuste da conoscere e di qualche donna stratosferica da portare a letto. Sul lavoro promettevo bene, ma Lara era sempre nei miei pensieri ed io ero nei suoi; lei mi trascinò con sé in un vortice di sesso e di feste dove l’erotismo suo e mio si esprimevano senza remore e in piena libertà. Fu un crescendo. Dopo il nostro primo incontro, non la rividi più per un mese. Ma continuava a frullarmi in testa, non riuscivo ad addormentarmi senza pensare al suo corpo meraviglioso e a come si era posta con me, senza timore, senza remore, ma anche senza finzioni. Poi apparve! Come per magia saltò fuori dal nulla ad una festa. Era il compleanno di un amico, e per un momento credetti che mi stesse pedinando. Scacciai subito via quel pensiero, dandomi da solo del matto e paranoico. Solo con il senno di poi, mi accorsi che avevo ragione: la mia sensazione era giusta. Ma quella sera, ogni cosa andò come aveva pianificato lei. Caddi nella sua trappola come un pivello al suo primo incontro erotico. Lara era una accompagnatrice furba e sapeva fare bene le sue mosse e il suo sguardo e il suo corpo emanavano erotismo in tutti i modi possibili. Appena la vidi, sentii rinascere in me quel desiderio bruciante di stringerla tra le braccia. Le andai incontro per salutarla, ma mi fermai di colpo. Lara stava chiacchierando con il mio amico: ridevano, scherzavano come se si conoscessero da anni. Provai una punta di gelosia. Non solo perché sembrava trovarsi così bene con Daniele, ma perché io e Daniele eravamo stati da sempre nemici e amici. Il nostro legame correva lungo un sottile filo che ondeggiava ormai da anni tra rispetto reciproco e gelosia per i successi dell’altro. Anche lui un uomo in carriera, anche lui amante della bella vita, anche lui in cerca di successo. Eravamo rivali e compagni allo stesso tempo. Avevamo condiviso una stanza striminzita ai tempi dell’università. Non c’era niente che non sapessi del mio amico Daniele. Sapevo di poter contare su di lui se mi fossi trovato nel momento del bisogno. Ma Lara era diversa: volevo e voglio mantenere il suo sguardo e le sue arti di seduzione solo per me. Ecco perché quella fitta di gelosia, ecco perché mi ero bloccato in mezzo ad una sala gremita di persone. Decisi di superare questo blocco: la partita in gioco era troppo importante! Li raggiunsi e mi accorsi che in fondo erano solamente stupidi timori. Io e Lara ci eravamo visti una volta sola, ma già c’era un legame tra di noi, basato sull’erotismo che ciascuno di noi era riuscito ad esprimere nei confronti dell’altro. Per questo Lara dopo pochi minuti si “sganciò” da Daniele e ricominciammo a flirtare fino a quando capitolai e mi ritrovai nuovamente in paradiso insieme a lei e lei con me.
Commenti (2)
cosa è successo dopo? perchè una trappola?
Una bella storia e non vedo l’ora di leggere cosa e successo dopo!