Nuova svolta con Keira Knightley nella presa di coscienza da parte delle star di Hollywood nell’ambito del movimento MeToo, nato dopo lo scandalo degli abusi sessuali e centri di potere partito dal caso Harvey Weinstein. A essere rimesse in discussione sono anche le scene di sesso e i nudo sui set di cinema e tv, con le attrici che si rifiutano di esporsi esplicitamente e tanto meno volgarmente.
L’inglese Knightley, celebre per i suoi ruoli in Star Wars, Pirati dei Caraibi e candidata all’Oscar per Orgoglio e Pregiudizio, in una intervista su Metro-Chanel Connects ha annunciato: «Non intendo dire no in assoluto a scende di nudo, ma solo in alcuni casi e non lo faccio con registi uomini».
Keira Knightley diventa mamma e cambia rotta
La star britannica spiega questa scelta intransigente con la recente maternità. Già dopo la nascita di Edie e Delilah, le due figlie avute con il marito James Righton, senza rinnegare il passato («non ho mai fatto niente che mi facesse sentire a disagio») la Knightley aveva annunciato la rinuncia a girare scene di nudo. «Ho superato i trent’anni, ho due figlie, mi piace il mio corpo, ma non mi va più di mostrarlo sullo schermo» la sua spiegazione.
Adesso però la bellissima Keira va oltre, pur non demonizzando del tutto eventuali scene di nudo. La condizione è che riguardino l’interpretazione nell’ambito di una storia di maternità e di accettazione del proprio corpo. «Il mio non è un bando senza appello – conferma la Knightley -, però diventa tale se parliamo di registi uomini. Scene di questo tipo si dovrebbero fare solo con una regista donna».
Intanto a Hollywood, proprio per andare incontro alle attrici per la nuova sensibilità legata al movimento MeToo, si sta diffondendo una nuova figura professionale. Si chiama “coordinatore d’intimità”.
In pratica è una persona dello staff che si occupa soltanto delle scene di sesso per garantire che siano sempre «sicure e professionali», nonché che attori e attrici abbiano la libertà di rifiutarsi e che si possano sentire sempre a loro agio. È il “coordinatore d’intimità” che pone paletti a produttori e registi e li fa rispettare.
Il tutto ovviamente scatenando nuovi dibattiti e polemiche tra chi sostiene che sia un altro passo verso una vera parità dei sessi e chi invece ritiene che in questo modo venga sempre più inibita la libertà creativa.