Dirty Talking, come farlo al meglio

Dirty Talking, come farlo al meglio

Oggi facciamo luce sul Dirty Talking. Quando si parla di rapporti sessuali, infatti, si tende quasi sempre a focalizzarsi sul contatto fisico tra i due partner e sulle dinamiche di interazione tra i corpi. Questo perché è opinione diffusa che il piacere derivi dal corpo, dal contatto, dalla reciproca stimolazione delle parti erogene e da tutte le possibili ‘variazioni sul tema’ declinabili per mezzo della semplice ‘carne’. In realtà, anche il dialogo e la conversazione possono rendere i momenti di intimità più stimolanti ed eccitanti; si tratta del cosiddetto ‘dirty talk’ (o anche ‘dirtytalking’), un’espressione inglese che si può tradurre come ‘linguaggio sconcio’.

dirty-talking

Cos’è il dirtytalking

Benché ‘dirtytalking’ significhi, più o meno, “parlare sporco” o, come già accennato, “linguaggio sconcio”, questa pratica non è necessariamente o esclusivamente legata ad espressioni volgari, eccessive e potenzialmente offensive nei confronti del proprio partner. Più in generale, il dirtytalking prevede l’utilizzo di una serie di parole e frasi che possano risultare stimolanti ed eccitanti; a tal proposito, un po’ come ogni aspetto dell’esperienza erotica e sessuale, il grado di ‘dirtiness’ è legato ai gusti ed alla sensibilità personali poiché lo stesso tipo di espressioni può sortire effetti molto diversi a seconda del destinatario.
Detto ciò, secondo uno studio condotto dal Journal of Social and Personal Relationships, chi manifesta ‘apprensione da comunicazione sessuale’ (ossia il timore di esprimere i propri desideri e le proprie preferenze) rischia di godere meno durante il rapporto.

Come fare dirtytalking in modo corretto

Come sottolineato da un articolo a tema pubblicato dal sito di Cosmopolitan, “il dirty talk non viene naturale a tutti. Può risultare estremamente imbarazzante se non ci si sente a proprio agio nell’esprimere liberamente parole potenzialmente offensive o nell’essere onesti riguardo ciò che vuoi a letto”. Ciò non vuol dire che chi abbia voglia di provare questo genere di pratica non possa imparare a padroneggiarla senza correre il rischio di spegnere la passione invece di ravvivarla.
Una ulteriore considerazione da fare riguarda il tempismo. Il dirty talking infatti può accompagnare non solo l’amplesso ma anche i preliminari, conservando la medesima funzione. Il tipo di approccio e la strategia sono, invece, molto personali e si basano anche sulla capacità del partner di comprendere la sensibilità dell’altro. In generale, si può procedere lungo diverse direttrici:

  • Descrivere cosa si sta per fare o cosa si vorrebbe fare (“ho voglia di baciare/stringere/leccare/toccare” una certa parte dal potenziale erogeno);
  • Chiedere se un certo gesto è gradito oppure no (“ti piace se ti prendo/stringo/bacio/lecco qui così”);
  • Chiedere al partner di fare qualcosa per sé o di farlo in modo diverso (“più veloce”, “più piano”, “più forte”);

Almeno all’inizio, specie se l’intesa sessuale non è particolarmente salda e la coppia attraversa ancora una fase ‘esplorativa’, è bene evitare espressioni scurrili ma anche troppo censurati: alcuni termini, come ‘bocca’, ‘labbra’, ‘collo’, ‘seno’ e simili sono perfettamente funzionali al dirty talking e non vanno considerati come tabù. In conclusione, ciò che davvero conta è instaurare una dinamica di coppia che funzioni bene, che sia in linea con la chimica dei corpi e il piacere che esso procura.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *