Il rapporto sessuale si articola mediante una serie di interazioni che producono vari tipi di reazioni. Tra queste vi sono anche i gemiti femminili, un tipo di ‘risposta’ piuttosto comune alle sollecitazioni dell’amplesso; questo genere di esternazioni (o meglio, di espressioni non verbali) può avere diversi significati, nel senso che non sempre un ‘gemito’ va interpretato allo stesso modo.
I gemiti come risposta fisiologica
In generale, il gemito rappresenta nella maggior parte dei casi una risposta naturale e fisiologica al piacere provato durante un atto sessuale. L’intensità e la frequenza dei gemiti dipendono da diversi fattori, in primis quello fisiologico, ossia la sensibilità e la reattività della donna rispetto agli stimoli ricevuti prima e durante l’amplesso. Tanto l’atto in sé quanto i preliminari possono innescare gemiti di piacere, soprattutto se il partner è in grado di toccare ‘le corde’ giuste stimolando adeguatamente le zone erogene.Talvolta, di contro, può trattarsi di gemiti di dolore. In tal caso, è quantomeno plausibile che la donna chieda più o meno esplicitamente al partner di interrompere quello che sta facendo (o di provare a farlo in maniera diversa).
Gemiti per raggiungere l’orgasmo
Quelle sopra descritte costituiscono risposte ‘fisiologiche’ ossia naturali e, da molti punti di vista, involontarie in quanto scattano automaticamente in reazione ad uno stimolo ricevuto. Non tutte le donne manifestano il proprio godimento tramite il gemito; per alcune, ad esempio, può essere circoscritto solo al raggiungimento dell’orgasmo.
Esistono anche gemiti femminili che si potrebbero definire artificiali, in quanto prodotti coscientemente allo scopo di ottenere un effetto ben preciso, come ad esempio aumentare la libido. In tal senso, i gemiti servono ad enfatizzare e sottolineare la sensazione di piacere, alimentando un circolo virtuoso per cui estrinsecare il godimento può contribuire ad aumentarlo ulteriormente. Nella stessa ottica si inserisce la possibilità di utilizzare i gemiti da parte della donna per incrementare l’autostima del partner, per farlo sentire maggiormente a proprio agio e supportarlo durante le fasi più intense dell’amplesso. Non va scartata anche un’altra opzione: accontentare il partner, nel caso in cui questi voglia soddisfare una particolare fantasia legata ad un godimento molto ‘espressivo’.
Per aiutare il partner a venire
Simile, eppure diversi, sono i gemiti volti ad accelerare la conclusione del rapporto. In altre parole, la donna finge di godere molto più di quanto non sia in realtà, così da non mortificare l’ego del partner e, anzi, contribuire alla maggiore eccitazione di quest’ultimo, consentendogli di raggiungere l’orgasmo in tempi più rapidi.
In conclusione, i gemiti femminili non rappresentano sempre e comunque un ‘termometro’ assoluto della qualità del rapporto sessuale. La loro presenza non è obbligatoria in un amplesso, così come la loro assenza non va interpretata negativamente: è bene non lasciarsi influenzare negativamente da modelli idealizzati, come quello cinematografico (basti pensare al celebre orgasmo simulato da Meg Ryan in ‘Harry ti presento Sally’) e pensare che ogni rapporto debba essere ‘rumoroso’ per essere pianamente soddisfacente.; se sono naturali, possono risentire della chimica che si è instaurata tra uomo e donna (più l’intesa è forte, maggiori saranno le possibilità che la donna esprima liberamente la propria libido) altrimenti possono rientrare in una strategia