Si chiama Kurumin Aroma ed è soltanto una delle ultime giovani giapponesi che sono state adescate per strada e convinte ad entrare nel mondo del porno. Un fenomeno in crescita negli ultimi anni che solo adesso sta venendo fuori, grazie alle sconvolgenti confessioni che stanno apparendo in rete.
Quattro anni fa Kurumin stava passeggiando per strada quando è stata avvicinata da un uomo che le è sembrato una brava persona. “Mi parlava di un nuovo lavoro nel mondo del cinema, semplice e pieno di emozioni, ed io ho pensato di aver trovato l’occasione di una vita.”
Kurumin era ignara di ciò a cui stava andando incontro: più che una carriera nel mondo della recitazione le si stava offrendo un posto nell’industria del porno.
Un fenomeno che sta interessando sempre più giovanissime donne sui ventanni, che vengono attratte con la scusa di un provino per recitare in una pellicola cinematografica e si ritrovano poi sfruttate per esibire il loro corpo. Lo ha denunciato Human Rights Now: prima ti offrono la possibilità di divenire in poco tempo una celebrità televisiva, poi dopo pochi mesi ti fanno spogliare.
Quando ha cominciato Kurumin aveva appena 22 anni e non pensava neanche lontanamente che di lì a poco si sarebbe trovata a fare sesso nei film. Avvicinata per strada da un uomo gentile, si è ritrovata poi impossibilitata quasi a sottrarsi al suo “dovere”. Infatti, senza quasi accorgersene, aveva firmato un contratto in cui ha accettava di togliersi i vestiti per “recitare”.
La storia non è isolata e riguarda moltissime teen giapponesi. In Giappone l’industria del porno macina infatti circa 4 miliardi di euro l’anno in fatturato complessivo, cifre davvero da capogiro.
Non esiste però una legge che condanna come reato l’adescamento a fini pornografici. Se una ragazza dopo aver firmato un contratto si rifiuta di lavorare, sarà condannata dal Tribunale a pagare le penalità dovute.