Ecco il nuovo racconto erotico di Più Incontri, buona lettura!
Qualche hanno fa ho conosciuto una escort di Torino. Melania era una escort a Torino e una donna bellissima, di cui mi sono innamorato. Il nostro incontro è stato memorabile e non riuscirò mai a scordarlo. Come ho detto lei era una donna stupenda, una visione angelica. Ma non mi conquistò solo per il suo aspetto fisico, fui attratto dai suoi modi di fare, e le cose che mi disse quell’unica notte che trascorremmo assieme. Questa storia non l’ho mai raccontata a nessuno. Me la sono sempre tenuta per me e, se mi sono deciso a farlo adesso, è solo per sfogare i miei pensieri e nient’altro. La metto su carta per riuscire a togliermela dalla testa, poi darò fuoco al foglio e me la porterò nella tomba. Il fatto è che ho una compagna da molto, molto tempo. Sono innamorato perso di lei e ci tengo moltissimo alla nostra relazione. Che motivo dunque avevo di incontrare una escort a Torino? Quello che non ti ho ancora detto caro lettore, è che ho un appetito sessuale molto particolare che non ho mai osato dire alla mia compagna, per paura che mi potesse giudicare male. Non voglio perderla nel modo più assoluto. Così non le ho mai detto niente. Per anni e anni mi sono tenuto per me questo appetito sessuale, questo desiderio erotico che mi ha corroso l’anima. Fino a quando, qualche anno fa, appunto, ho sentito che se non avessi realizzato questa mia fantasia, sarei impazzito. Fu allora che decisi, a fatica, di incontrare una escort di Torino. Me l’aveva consigliata un amico fidato, mi disse che di lei avrei potuto fidarmi. Era un’accompagnatrice davvero speciale.
Quando mi misi in contatto con lei, mi fece subito una buona impressione. Aveva una voce sensuale e pacata che mi metteva a mio agio. Le spiegai quale fosse il mio problema e le chiesi se poteva risolverlo. Lei acconsentì e così decidemmo il luogo e l’ora dell’incontro. Mentre mi recavo dalla escort di Torino, mi sentivo in colpa e malissimo. Non avevo mai raccontato una bugia alla mia compagna e mi seccava doverlo fare proprio ora. Quando giunsi nell’appartamento di Melania, lei mi accolse con dolcezza, come se ci conoscessimo già da molto tempo. Mi mise subito a mio agio, facendomi accomodare sul divano e offrendomi da bere. Parlammo un po’, soprattutto parlai io, le raccontai di questa mia fantasia irrealizzabile e lei mi ascoltò, sembrò capirmi davvero. Poi Melania svanì e ricomparve poco dopo indossando una tuta di latex nera e luccicante che le lasciava scoperti i seni e il sedere. La escort di Torino mi guardò con severità, si era completamente trasformata. La sua voce suonava dura, e il suo volto era impenetrabile. In mano teneva un frustino e ad ogni passo, i tacchi delle scarpe rimbombavano sul pavimento. Deglutii. Finalmente! Lei non mi lasciò nemmeno il tempo per entrare nel gioco che mi ordinò di sdraiarmi a terra. Siccome avevo l’abito bello per andare a lavoro e mi dispiaceva sgualcirlo, esitai. A quella mia titubanza, Melania fece schioccare il frustino a terra alterata.
– Cosa fai, schiavo? Non esegui gli ordini della tua padrona? – disse in tono duro.
– E’ per via dell’abito… – mormorai a testa bassa.
Lei implacabile, mi disse:- Cos’è? Hai paura di sgualcirti l’abito, schiavo? Allora toglitelo e quando ti rivolgi a me, ricordati sempre di chiamarmi: la tua padrona! –
Stavolta ubbidii senza fiatare, mi denudai, restai con i boxer e mi piegai sulle ginocchia. Avrei dovuto sentirmi spaventato e smarrito dall’essere trattato così male da una perfetta estranea. Invece, mi sentivo vivo come non mai. Vivo ed enormemente eccitato. Ogni secondo aspettavo la sua prossima mossa, in trepidante attesa. La escort di Torino non mi fece aspettare molto. Allungò la sua gamba affusolata e, mettendomi sotto il naso, uno stivaletto nero appuntito, mi disse: – Lecca –
Guardai la superficie nera e liscia della scarpa, presi tra le mani il piede e mi chinai fino a terra iniziando a leccare. Era freddo e sapeva di pelle e vernice. Mentre stendevo la mia lingua avanti e indietro, sentii il pene ingrossarsi, fino a diventare duro.
– Bene, bravo – disse quando ebbi finito. Andammo avanti così per un po’, mi chiese di preparagli un tè, di servirle dei biscotti, di fare un massaggio ai piedi. Siccome, secondo lei, non mi ero impegnato abbastanza durante questo ultimo compito, mi mise in punizione. La escort di Torino era implacabile. Decise di legarmi mani e piedi e di lasciarmi in piedi faccia al muro, mi sculacciò e il mio pene diventò ancora più duro. Non so per quanto rimasi così. Ma ad un certo punto tornò. Si era cambiata, adesso indossava un ampio vestito di seta blu scuro e portava i capelli sciolti morbidamente lungo le spalle. Mi ordinò di voltarmi e mi slegò. Si stese sul divano e mi disse che aveva per me un compito molto delicato. Aprì le gambe e mi chiese di soddisfarla. Feci per togliermi i boxer, ma lei me lo impedì facendomi capire che dovevo arrangiarmi con altro. Così immersi la testa tra le sue gambe e iniziai ad esplorare la sua parte del corpo più intima. La escort di Torino gemette e io aumentai il ritmo. Era tutta bagnata,e io eccitatissimo. Le presi in mano le chiappe sode e gliele strinsi mentre continuavo a leccare con voracità. Prima che potesse venire, si tolse di colpo. Temetti subito che si fosse arrabbiata perché non ero stato all’altezza. La mia compagna non si era mai lamentata, ma non era una grande fan del sesso orale. Melania, arrossata in viso, sembrava tutt’altro che scontenta, ma presa dalla foga, mi tolse lei stessa i boxer e si mise sopra di me a cavalcioni e iniziando a muoversi senza sosta sempre più veloce. Sotto i suoi colpi, il divano sul quale eravamo seduti, si mosse. Cercavo di tenerla e nel frattempo le baciavo i seni e il collo. Poi la escort di Torino ebbe un lungo orgasmo e io poco dopo a seguire.
Quando ci fummo rivestiti, mi chiese se volessi rivederla, ma io declinai l’invito. Avevo esaudito una mia fantasia erotica, ma non volevo assolutamente rovinare il rapporto con la mia compagna. Da quella volta, però, non trascorre giorno che non pensi a Melania, la escort di Torino che avverò il mio desiderio sessuale più indicibile.
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