È l’epoca del sesso fluido, specie tra le più giovani. Adolescenti che non vogliono etichette, che considerano catene, anche e soprattutto nella sfera sessuale. La bisessualità è raccontata e vissuta con schiettezza, con pulsioni rivolte sia verso le donne che verso gli uomini.
«Non lo definirei un fenomeno nuovo – afferma Chiara Camerani, psicologa e sessuologa -. La norma sessuale ha subíto nel corso dei secoli infinite variazioni, anche se a lungo molte culture hanno imposto una netta dicotomia in cui l’identità veniva espressa rigidamente attraverso aspetto, abbigliamento, ruoli e orientamento e ciò che divergeva da questa categorizzazione veniva represso e condannato. Nella modernità il progresso scientifico ci è venuto in soccorso slegando il concetto di sessualità da quello di procreazione, consentendoci di giocare col sesso, di esplorare, ma anche di ribaltare l’idea di famiglia tradizionale e di procreazione. Contraccezione e leggi sull’aborto in particolare hanno garantito alle donne maggiore libertà sessuale. Cambiamenti che oggi si affermano più velocemente: internet e social media implicano scambi veloci, vaste connessioni e costituiscono luoghi di dibattito e scambio, ecco perché tale fenomeno è più evidente in quest’epoca, in cui le ricerche registrano una maggiore quota femminile che si riconosce come bisessuale e gender fluid».
Si tratta di ragazze cresciute in un mondo fatto di personaggi di serie tv, popstar e tiktoker per i quali l’orientamento e il genere sessuale non sono un criterio di definizione, al massimo un dettaglio della personalità. Ci si innamora di “una creatura”.
Molti classificano il fenomeno delle “amiche di letto” come una moda, caratterizzata da ribellione o contrapposizione sociale e anagrafica. «I teenager subiscono l’influenza di icone del mondo Lgbtq+ o testimonial del gender fluid come Miley Cyrus, Lady Gaga, Jaden Smith – sostiene la dottoressa Camerani -. È grave che questi siano gli unici riferimenti, perché il ruolo dell’educazione sessuale a oggi in Italia è praticamente inesistente. La scoperta della sessualità è un percorso delicato, educare al genere significa abbattere stereotipi e pregiudizi, dovrebbero essere istituzioni come la scuola, la famiglia, ad aiutare i ragazzi a orientarsi». Molte ragazze sono autodidatte, quindi seguono tv, musica, social. Così diventa un limite anche definirsi bisessuale. «La mia mente è libera e il corpo è un mezzo attraverso il quale si traduce l’attrazione» dicono le ragazze. Ma c’è anche l’aspetto dell’apparire trend, soprattutto a sé stese. «Fa figo andare con le ragazze? Più che altro fa figo avere un’apertura mentale e una fiducia in sé stesse tale da gestire con equilibrio questa condizione, perché per molte non è una scelta» l’ammissione.