Ancora memori dell’emergenza Aids, esplosa negli anni 80, al Dipartimento della Salute di New York hanno immediatamente stilato un breviario di regole per il sesso al tempo del Covid. Un manuale che la Lila ha tradotto per gli italiani, anche per colmare un clamoroso buco. Sul sito del Ministero della Salute infatti non se ne parla.
Per questo ecco il parere di un infettivologo sul sesso.
Il pericolo dei baci. A differenza del’Aids, per il quale uno degli slogan cult divenne “kissing doesn’t kill” (baciare non uccide), con il Covid la situazione è molto diversa. «Il Sars-cov 2 penetra attraverso le vie respiratorie ed è presente nella saliva e nelle secrezioni delle vie respiratorie. Ecco perché il bacio può essere pericoloso – spiega Massimo Andreoni, docente all’Università di Tor Vergata e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive -. Anche per questo i rapporti sessuali tra partner non congiunti potrebbero essere rischiosi in questo momento».
Nel sesso con un partner occasionale basta indossare la mascherina? «Ci permette di evitare le goccioline di saliva che contengono il virus, quindi teoricamente ci protegge – afferma il professor Andreoni -. Ma anche le mani possono essere veicolo dei droplet, quindi prima di un rapporto sessuale uno dovrebbe assicurarsi di aver decontaminato tutto ciò che potrebbe essere stato contaminato da colpi di tosse e saliva. In termini teorici è fattibile, ma richiederebbe precauzioni molto strette. E poi in un rapporto sessuale si perde il distanziamento, uno dei tre cardini necessari per evitare il contagio».
Il Covid si trasmette coi rapporti sessuali orali o genitali? «Il virus penetra attraverso le vie respiratorie, ed è presente nella saliva e nelle secrezioni respiratorie – risponde l’infettivologo -. Dunque è opportuno non venire a contatto con esse. Tutto il resto di per sé non è pericoloso. Vale per i rapporti orali come per la penetrazione anale o vaginale, perché non sono una via con la quale si trasmette il virus. Ma ricordiamo che le secrezioni salivari potrebbero trovarsi sulle mani del partner e non solo. Sarebbe necessaria dunque un’igiene che assicuri nessuna contaminazione da tali secrezioni».
I contatti inferiori ai 15 minuti sono meno rischiosi? «Questo è il tempo critico per il contagio, ma ci sono tante variabili. Se la persona con cui ci troviamo è positiva, dipende da quanto lo sia e se è un grande o piccolo eliminatore di virus. Si è visto che per coloro che sono fortemente eliminatori del virus, basta meno tempo per contagiare qualcuno. La seconda variabile è il luogo: un conto è al chiuso, un conto all’aperto».
Basta chiedere ai partner occasionali se hanno sintomi del Covid prima di incontrarli? «No, ci sono trasmettitori del tutto asintomatici. Certo, tra una persona con i sintomi e una che non li ha è meglio la seconda, ma non sintomaticità non esclude il fatto che qualcuno possa essere contagioso».