Sembra una storia da B-movie, ma è accaduta veramente, in provincia di Torino. Un’insegnante di Ivrea è stata accusata di violenza privata perché ha trascorso una serata in un locale di scambisti con due sue alunne, di cui una minorenne. Il problema è nato quando la donna ha costretto le ragazze a non raccontare nulla, minacciandole di bocciarle se avessero parlato.
L’episodio, infatti, non è stato denunciato, fino a quando i pettegolezzi da corridoio non sono arrivati alle orecchie del preside che ha presentato una querela in procura. Lunedì scorso le parti si sono ritrovate davanti al giudice. I fatti risalgono al 2010, l’insegnante all’epoca aveva 32 anni e lavorava per una scuola di estetiste ad Ivrea. Affascinava le sue alunne con i racconti delle sue serate in alcuni night club di Torino, fino a quando una di loro chiede di poter trascorrere con lei una serata. L’insegnante non è convinta, la ragazza ha 17 anni e vive in una comunità. In suo aiuto interviene una seconda allieva maggiorenne che firma lo scarico di responsabilità della comune.
Quindi la serata viene organizzata. La donna e le due alunne si dirigono a Torino dove incontrano un uomo di 46 anni, amico dell’insegnante. I quattro prima mangiano qualcosa in un chiosco e poi si dirigono verso il locale, uno dei più noti club della città. L’uomo, chiamato a testimoniare, afferma che sono state le ragazze a voler entrare nel locale e che la serata si è svolta in modo tranquillo. Le due ragazze, l’uomo e la donna hanno bevuto qualche drink a bordo piscina e poi sono tornati a casa.
Il processo è stato aggiornato il 13 ottobre, giorno in cui verrà ascoltata la parte offesa. L’accusa non riguarda la serata ma quello che è venuto dopo. Il fatto che l’insegnante abbia minacciato le alunne di bocciatura. Lei nega, mentre loro sostengono la tesi. Chi avrà ragione?